Training e “palestre” per prepararsi a maxi-emergenze, il ruolo dell’infermiere di area critica sono gli argomenti che cavalcano l’onda in questo congresso SIS118. Per approfondire maggiormente questi temi abbiamo parlato con Massimiliano Maculan, infermiere 118 Verona.
Sistema di formazione a blocchi per migliorare le competenze sulla gestione dell’incidente maggiore. In particolare, di che cosa si tratta e come hai affrontato l’argomento?
Abbiamo presentato il lavoro fatto da due anni a questa parte abbimao intrapreso in centra le operativa 118 di Verona, in collaborazione con l’assistenza ospedaliera, a seguito dell’incidente che è avvenuto in A4 nel gennaio 2017: un pulman ungherese in cui hanno perso la vita 17 ragazzi di ritorno da una gita. A seguito di questo fatto è scattata la scintilla e che ci ha fatto elaborare questo lavoro. Lavoro dedicato alla formazione a moduli, con obiettivi specifici per ognuno di questi che sono indirizzati a personale volontario, sanitario o in sinergia con altri enti che intervengono, come la Polizia di Stato, vigili del Fuoco e Aeronautica Militare.[/vc_column_text]
Quindi la figura di un infermiere di area critica quali competenze ha maturato?
Sono competenze molto specifiche che vanno dalla direzione dell’autonomia professionale. Facendo parte dell’ordine infermieri di Verona, ho constatato l’evoluzione della figura dell’infermiere, che sta andando in direzioni importanti, poichè a livello organizzativo ha un ruolo fondamentale. Il nostro è un caso lampante, anche per via del ridotto numero di medici e quindi, da tempo la nostra centrale è stata portata avanti da infermieri. E quindi l’infermiere ha un ruolo principale, dal DSS al direttore di triage, sono ruoli che vengono intrapresi da infermieri.
In questo modo si va a formare su blocchi di BLS un operatore di supporto secondario e a migliorare l’attività in ALS dell’infermiere?
Sono moduli che rispecchiano l’aspetto organizzativo di coordinamento gestionale degli incidenti maggiori e sono moduli in cui si danno le nozioni degli step organizzativi da quando succede l’incidente maggiore. Da qui si sono fatte tutte le procedure, modulistiche, di action card per i mezzi in convenzione e nel momento in cui la centrale operativa dichiara lo stato potenziale di incidente maggiore, si scartano le buste delle action card che indicano cosa si deve fare per gestire al meglio la situazione. I primi attimi, triage, ruoli chiave, PMA e altri aspetti della gestione dell’incidente maggiore sono estremamente importanti ma a cui, purtroppo non siamo abituati a gestire perchè non fanno parte dell’ordinario (fortunatamente). Qui si parla di risorse e procedure straordinarie che vengono richieste dall’evento, aspetti che poi noi abbiamo ripercorso tramite i coordinamenti, per esempio, sportivi. Le fiere di Verona e l’Arena di Verona per esempio ospitano eventi che per via della massa di persone coinvolte, ci vedono impegnati nella loro gestione. Fare i coordinamenti è quindi una “palestra” per la preparazione ai casi di incidente maggiore.
La formazione a Verona è stata comunque agevolata poichè l’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, è dotata da qualche anno di un simulatore in 2D e 3D che ci permette di fare in aula quella che è la gestione di coordinamento di incidente maggiore, simularla proprio con diversi casi e con una mappa che prevede mezzi e risorse del nostro territorio, quindi molto realistica.