Per avere un sistema di emergenza extra-ospedaliera che funzioni nel migliore dei modi è fondamentale garantire a tutti gli operatori sanitari coinvolti aggiornamenti corretti, efficaci e con miglioramenti pratici e clinici evidenti. Il fine non è solo lo scontato e fondamentale miglioramento delle condizioni di vita e di sopravvivenza dei pazienti, ma anche una crescita umana e professionale del medico e dell’infermiere di emergenza extra-ospedaliera, formato come uno specialista capace di operare in ogni frangente, dal più semplice dei codici verdi al più complesso scenario di maxi-emergenza.
Gli operatori che lavorano tutti i giorni con la centrale 118, medici, infermieri, autisti soccorritori e volontari, sul campo devono portare il soccorso di base e il soccorso avanzato come un corpo unico e aggregato, che appunto viaggia su livelli di competenza e operatività differenti. Dal 27 al 29 di settembre a Padova si tiene il congresso della SIS118 la Società Italiana Sistemi 118, che affronterà proprio le tematiche principali della risposta sanitaria pre-ospedaliera attraverso il personale professionalizzato a livello clinico. Abbiamo quindi intervistato il direttore del 118 di Padova, il dottor Andrea Spagna, attuale chairman del Congresso e futuro presidente designato della SIS118, per andare a capire meglio quanta “carne al fuoco” ci sarà durante il Congresso. Un evento che sarà davvero grande, con 4 sale presso le fiere di Padova allestite sia per i discorsi scientifici che per la pratica clinica e il training operativo da dedicare ai medici e agli infermieri.
“Ovviamente sono onorato di organizzare questo congresso a Padova e come ho sottolineato più volte, è un momento collegiale in cui tutte le componenti della nostra società SIS118 si attivano per costruire spunti di discussione e formazione interessanti. Abbiamo valutato e cercato di dare la risposta più larga possibile alle proposte arrivate proprio perché deve essere un congresso che parte da quello che sente l’operatore che vive esperienze e problematiche sul territorio, che sia medico o infermiere. E’ un congresso che deve rispondere al desiderio di formazione di chi opera tutti i giorni con dei mezzi di soccorso. Anche il sottotitolo dell’evento – dall’evidenza scientifica alla pratica clinica – va in quel senso e cerca appunto di dare una risposta esaustiva a chi fa soccorso ogni giorno”.
Dottor Spagna cerchiamo di far capire anche chi vorrà partecipare a questo congresso queste due parti: dall’evidenza scientifica significa che ci sono delle nuove evidenze che andrete ad approfondire durante questo congresso per quanto riguarda l’attività extra ospedaliera?
“Dipende anche dalle conoscenze che ognuno di noi ha. Per qualcuno potrà essere nuovo per qualcuno potrebbero essere puntualizzazioni di qualcosa di già noto. Stiamo assistendo spesso, anche negli ultimi Congressi scientifici a cui ho partecipato, a situazioni in cui ciò che sembrava scontato dopo discussioni e confronti così scontato non risulta più. Infatti lasciamo anche ampio spazio al dibattito alla fine di ogni sessione proprio per confrontarci su un argomento ed è effettivamente quello che emerge: differenze, visioni, approcci che così scontati non sono”.
Per quanto riguarda la pratica clinica in una nazione come l’italia dove le differenze regionali sono molto alte immagino che ci sarà molto dibattito ma sicuramente anche molto confronto fra diversi metodi di applicazione sul territorio. Cosa ne pensa?
“Vero, abbiamo tante Regioni con modelli organizzativi diversi anche se le basi da cui si parte sono le stesse. Variano le modalità applicative sul territorio ed è per questo che nella SIS118 si parla di ‘confronto’ dove appunto le varie esperienze regionali e locali possono dare spunti, e vengono affrontate in maniera paritaria tra gli attori del sistema.”
Lei direttamente farà delle relazioni o se si occuperà di qualche tema in particolare?
“Sarò presidente di un paio di sessioni (La formazione post-laurea in emergenza e Il percorso della SIS118 per l’applicazione del Sistema Nazionale Linee Guida ndr) e soprattutto per quel che riguarda la formazione lavorerò sul tema della gestione delle vie aeree e della gestione del trauma. Poi per altri aspetti mi sono tenuto un po’ libero per seguire gli aspetti organizzativi del Congresso che sono tanti e soprattutto dovrò cercare di tenere le fila tra delle sessioni molto interessanti, in modo che ci sia una continuità e che il Congresso possa svilupparsi come è stato progettato.”
Tra l’altro, il congresso è organizzato in un’ampia fiera ed è una zona fieristica che se non sbaglio avrà quattro sale quindi ci sarà veramente tanto spazio sia per discutere e confrontarsi ma anche per fare pratica. C’è un’aula a parte ad hoc per questa attività di training.
“Ci sono dei corsi precongressuali: dagli ampi spazi disponibili ci hanno consentito di coinvolgere i relatori in più sessioni. Per quanto riguarda la parte congressuale, le sale che verranno utilizzate saranno tre e poi appunto una quarta per i training e i corsi precongressuali. Gli spazi sono ampi, una location comoda anche dal punto di vista logistico perché vicino alla stazione e facilmente raggiungibile in auto. Il nostro auspicio è che questo invogli la partecipazione. Il programma è stato ben costruito, ha avuto anche dei riscontri positivi poichè è un programma appetibile”.
Abbiamo visto tre eventi in particolare molto interessanti sull’elisoccorso, il suo sulla formazione e sulla gestione delle vie aeree dove ci sono tante tante attività in corso, ma appunto sulla formazione cosa può dirci di più su quella sessione che modererà?
“Abbiamo cercato di mettere a confronto diversi fattori: il collega che accede al mondo dell’emergenza extra ospedaliera, quali percorsi formativi ha? Dal punto di vista istituzionale, cosa offre il “mercato”? Dal punto di vista dell’istruzione – pensando a percorsi post-laurea, scuole di specializzazione eccetera – dove si va a preparare il medico per le attività extra-ospedaliere? Ho avuto molte proposte da colleghi che volevano portare la loro esperienza per quanto riguarda la simulazione che ormai è sempre più rappresentata in più città d’Italia quindi andremo a mettere un po’ confronto questo diverse realtà.”