Mentre si discute e si pianifica il progetto di fusione fra SEUS e società di urgenza-emergenza sanitaria, i professionisti siciliani che hanno organizzato e ospitato la HEMS Association hanno colto la possibilità del ventennale di fondazione del servizio di emergenza-urgenza per discutere di problemi, sviluppi e di un servizio che deve sempre correre verso nuovi traguardi.
PALERMO – HEMS Association a Palermo significa anche festeggiare il ventennale di fondazione della società di urgenza-emergenza sanitaria. L’elisoccorso in Sicilia arte da lontano, dal 1988, e vede susseguirsi diverse fasi operative importanti e di rilievo. In Italia i trasporti in ECMO sono iniziati proprio a Palermo, con il primo AW139 abilitato ai voli che consentirono il trasporto di paziente affetti da H1N1 in condizioni di stabilità e sicurezza. Una situazione, questa, che ha visto l’Italia estremamente avanti rispetto alle realtà europee, sia per la disponibilità di mezzi in grado di portare soluzioni così complesse, sia perché l’attenzione degli anestesisti-rianimatori al tema dell’emergenza in condizioni critiche e particolari è sempre molto alta e porta a ideare e studiare attività che hanno contribuito a salvare la vita di molte persone.
Per parlare di quanto fatto dal 118 di Palermo e dai servizi elicotteristici di emergenza sanitaria in Sicilia, durante il convegno della HEMS Association abbiamo parlato con il dottor Fabio Genco, direttore del 118 di Palermo-Trapani-Agrigento, che ha illustrato il passato e il presente del sistema HEMS dell’isola, dando anche spunti interessanti per capire il futuro di un servizio che è sempre più importante ed incide in maniera sempre più diretta sulle possibilità di salvezza dei pazienti-cittadini.
- Qui a Palermo avete diversi grandi vanti, voi del 118 poiché riuscite a operare in un territorio estremamente complicato. Quali sono le caratteristiche della vostra flotta?
“Qui in Sicilia abbiamo una flotta di 6 elicotteri ed è la regione con il più alto numero di elicotteri d’Italia, per via della sua conformazione territoriale, anche perché copriamo diversi arcipelaghi. Abbiamo avuto la possibilità di montare l’ECMO nel nostro 139 a distanza a Palermo e ad adottare questa strumentazione siamo i primi in Italia. Attraverso la collaborazione con gli ospedali, siamo di supporto in caso di emergenza e quindi il nostro elicottero parte assieme al nostro personale con un cardiochirurgo, un rianimatore 118 e due infermieri e un perfusionista. I nostri equipaggi non raggiungono solo i territori siciliani, ma anche le altre regioni dell’Italia Meridionale…”
CONTINUA AD ASCOLTARE L’INTERVISTA: