PALERMO – Come si porta un servizio sanitario di qualità in un’area scarsamente popolata, difficilmente raggiungibile e quasi per nulla presidiata da sanitari professionisti o volontari? Questa domanda se la deve porre ogni giorno, cercando di dare il massimo servizio possibile, il 118 di Grosseto, guidato dal dottor Stefano Barbadori. A servizio della base opera l’AW139 Pegaso 2 che serve l’entroterra grossetano, le isole maggiori come l’Elba ma soprattutto le isole minori come Capraia, Giglio, Gorgona e Giannutri. Ecco che la relazione di Barbadori diventa uno spunto di riflessione importante per capire che l’approccio alla wilderness and remote medicine non è solo un discorso americano, ma che alcuni spunti di lavoro possono nascere con grande interesse anche sul territorio locale, soprattutto se per l’approccio al paziente servono 40 minuti di volo e tutto ciò che è correlato ad una situazione simile.